lunedì 19 maggio 2014

Prima si muore di sete.......poi di fame

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo:


A pochi giorni dal voto amministrativo il consuntivo delle risposte pervenute alle 4 domande poste (anche attraverso la Libertà) a tutti i candidati amministratori e riguardanti le loro prossime scelte (entro Giugno, a mala pena il tempo di insediarsi) sul futuro gestore del SII e dei rifiuti vuole il bicchiere 1/2 vuoto, almeno per la quantità delle risposte: di 66 liste che siamo riusciti a contattare (su 88 presenti nei vari comuni) ci hanno risposto -ad oggi- in 14 di 11 comuni (sui 34 chiamati al voto). Tutte queste risposte hanno espresso parere favorevole -seppure alcune con distinguo, limiti e precisazioni- alla proposta di uno studio di fattibilità (piano economico/finanziario e piano industriale) per una società completamente pubblica.
Tutti gli altri?
Sicuramente la sicurezza è un tema più consono al presente, come il lavoro che non c'è (e che come amministratori sono e saranno impediti a creare), il commercio che langue (e che sono/saranno costretti a bastonare con Tares e Tasi), le strade con le buche (che non hanno/avranno i soldi per tappare), gli anziani che soffrono (per i quali -guarda il grottesco!!- costituiranno un'Azienda Speciale a cui i comuni del distretto di Levante daranno in house la gestione del servizio di assistenza), la povertà che morde (che sono/saranno costretti a non poter lenire), gli extracomunitari che rubano le briciole (dato che le 10 persone più ricche d'Italia mangiano come 500mila famiglie di operai -ca 1,5mln di persone-, cioè 2 di loro più di tutti i piacentini, extracomunitari inclusi!!) ... .
Però, acqua e fognature fattureranno nel 2014, in provincia, 40mln di € di entrate da tariffa e produrranno investimenti per 10mln di €. Di questi soldi (al netto dei 7mln di € distribuiti in salari diretti e 1,5mln -presunti- indiretti) quanti daranno acqua all'economia locale? E dei 4mln di € di profitti (al netto delle tasse) previsti per il 2014 quanti irrigheranno gli aridi campi della ripresa economica e della vita sociale piacentina?
Essere padroni a casa propria significa essere padroni delle proprie condizioni di vita e solo ciò può dare sicurezza. Altrimenti si rimane servi anche in casa, insicuri come chiunque dipenda dalla volontà di un altro. Domandiamo allora ai nostri Ponzio Pilato: infonde sicurezza dare in mano a terzi, che ci useranno come la gallina dalle uovo d'oro, una delle condizioni della propria vita, dato che si muore prima di sete che di fame?

Comitato Acqua pubblica Val d'Arda

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