Domenica scorsa abbiamo
pubblicato a mezzo stampa le risposte alle domande che abbiamo posto ai
candidati sindaci alle prossime elezioni, riguardanti il rispetto del referendum
sull’acqua pubblica e il futuro della gestione di acqua e rifiuti.
Abbiamo inviato le
domande a tutti i candidati contattabili tramite e-mail, in tutto 67
candidati su 88.
Nel comunicato di
domenica scorsa abbiamo riassunto le 12 risposte che ci erano arrivate da
alcuni candidati di Calendasco, Caorso, Coli, Gazzola, Ottone, Podenzano,
Pontenure, San Giorgio P.no.
Negli ultimi giorni
sono arrivate altre 5 risposte, che riassumiamo.
Un sostegno completo ai
nostri quesiti è arrivato dai candidati Chiara Pozzi (“Immagina Ziano”) e
Stefano Gnecchi (“Cortebrugnatella, Partecipazione è cambiamento”), così
come da Marisa Benzi (“ABC - Alseno con Benzi Cambia”) e Piera Reboli
(“Tradizione e sviluppo Ponte dell’Olio”) che però non si sono
espressi sull’ultimo quesito riguardante la gestione rifiuti.
Anche Giuseppe Riva (“Sarmato
Bene Comune”) ha risposto favorevolmente, riservandosi però di approfondire nello specifico le
tematiche e gli accordi già presi nell'ambito e da Atersir.
Auspichiamo che i futuri Sindaci abbiano a cuore il
rispetto del referendum, e siano in grado di opporsi alle scelte dei vertici di
Atersir, che propongono la Spa mista con socio privato come l’unica possibilità
senza che sia stato nemmeno effettuato un serio progetto di fattibilità sull’ipotesi
completamente pubblica.
Occorre un cambio di rotta rispetto alle ultime
scelte di Atersir, che intende privatizzare l’acqua per i prossimi 20/25 anni e
che in incontri a porte chiuse con il Presidente di Iren Profumo ha preso
accordi che regalano a Iren circa 27 milioni di investimenti che la società
avrebbe dovuto realizzare dal 2011 al 2015 secondo il Piano d’Ambito, ma che
non realizzerà più (mentre i cittadini pagheranno una tariffa più alta del 13%,
grazie anche al nuovo metodo tariffario dell’AEEG).
Atersir
intende accelerare e far approvare la scelta
della Spa mista a giugno, subito dopo le elezioni, senza dare il tempo
ai sindaci neoeletti di approfondire un tema così complesso e
strategico. Chiediamo fin da ora ai nuovi amministratori (sindaci e
consiglieri) di non rendersi complici di questo affrettato salto nel
buio, che tradisce il
referendum e che consegnerebbe nelle mani di sconosciuti soci privati le
scelte
strategiche su questi servizi essenziali, come avviene nella situazione
attuale
in cui come dimostrato dai recenti fatti, sono i profitti a decidere le
politiche su acqua, rifiuti e incenerimento.
Comitato acqua bene comune Piacenza.
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