giovedì 17 aprile 2014

...solo 4 domande.....



Comitato Acqua Bene Comune Piacenza / Comitato Acqua Pubblica Val d'Arda 
(Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua)


Alle prossime elezioni del 25 maggio
chiedi al tuo candidato sindaco
IL RISPETTO DEL REFERENDUM DEL 2011
ED UN IMPEGNO PRECISO A FAVORE DI UNA GESTIONE COMPLETAMENTE PUBBLICA DELL'ACQUA!

La maggioranza dei Consigli Comunali ha approvato il Protocollo d’Intesa proposto da Atersir, che prevede uno studio di fattibilità esclusivamente per l'affidamento ad una Spa mista privata-pubblica del servizio idrico e della gestione rifiuti, negando con ciò gli esiti del Referendum del giugno 2011, che aveva sancito la volontà popolare di una gestione completamente pubblica dell’acqua ed eliminato i profitti dalla gestione del servizio idrico.
Tuttavia la decisione finale non è ancora stata presa,

SIAMO ANCORA IN TEMPO PER TORNARE INDIETRO!

Dato che la scelta di affidare il servizio idrico e rifiuti ad una Spa con soci privati ci vincolerebbe tutti per i prossimi 20/25 anni, e che come cittadini abbiamo già espresso a maggioranza il nostro intendimento, chiediamo ai prossimi candidati ad amministrare il bene pubblico di rispondere alle seguenti domande e di impegnarsi di conseguenza:

1.   Sei disposto a sostenere la proposta di realizzazione di un serio progetto di fattibilità per una gestione completamente pubblica del Servizio Idrico Integrato e del Servizio rifiuti, come richiesto anche da un ODG del Consiglio Comunale di Piacenza (approvato il 10.02.2014) e da un appello sottoscritto da 23 Sindaci e Amministratori del territorio provinciale?

Il Protocollo d’Intesa per la Spa mista proposto da Atersir si basa su premesse non aggiornate alla legge di stabilità 2014 (che ha abrogato il patto di stabilità per le società “in house”). I Consigli Comunali hanno quindi votato un documento che escludeva l’opzione completamente pubblica a causa di vincoli oggi non più esistenti.
    
2.   Ti impegneresti a sostenere la costituzione di una società dei comuni, interamente pubblica, controllata dai consigli comunali, dai lavoratori e dai cittadini, che gestisca in proprio acqua, depurazione e rifiuti, libera da profitti, in ossequio agli esiti del referendum del giugno 2011?

Gli studi finora condotti non hanno escluso la possibilità di passare ad una gestione completamente pubblica dei servizi idrici e dei rifiuti. La somma di circa 80 milioni che il nuovo gestore dovrebbe corrispondere ad Iren per gli investimenti non ancora ammortizzati non verrebbe sborsata dai comuni ma dall’azienda gestrice attraverso strumenti di finanziamento, infatti tutti gli investimenti sono coperti dalle bollette che noi utenti stiamo pagando e pagheremo nei prossimi anni secondo quanto previsto nel Piano d’Ambito.
    
3.   Saresti d'accordo a proporre di inserire nello Statuto del tuo Comune i principi relativi all'acqua bene comune e diritto umano essenziale ed universale?

Questi principi sono contenuti nella proposta di Legge di iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" presentata nel 2007, il cui testo aggiornato è stato depositato presso la Camera dei Deputati il 20.03.2014.

4.   Pretenderai dal tuo gestore del servizio rifiuti il raggiungimento, se non anche il superamento, degli obiettivi del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti? Sei d’accordo sulla necessità di ridurre gradualmente il ricorso al termovalorizzatore e di non importare da fuori provincia ulteriori rifiuti da incenerire, vista la già preoccupante situazione dell’aria nella nostra provincia?

Il nuovo Piano Regionale dei Rifiuti proporrà agli Enti Locali gli obiettivi del 70% di raccolta differenziata e del 20% di riduzione della produzione di rifiuto solido urbano, da raggiungere entro il 2020, rendendo così superfluo il ricorso al nostro inceneritore.
    
Chiediamo a tutti i candidati di pronunciarsi con chiarezza e senza ambiguità su questi temi, sui quali a breve saranno chiamati a votare, e di rendere pubbliche le risposte anche spedendole al nostro indirizzo e-mail
                                                                                                                                                                                   

sarà nostra cura pubblicarle sul nostro Blog (www.acquabenecomunepiacenza.blogspot.it) e sulla nostra pagina Facebook assieme ad un elenco di tutti coloro ai quali sono state inviate e di tutti coloro che hanno risposto, perché


si scrive ACQUA ma si legge DEMOCRAZIA!

sabato 12 aprile 2014


 



IL FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER L'ACQUA CONTESTA LA DECISIONE DI AEEG DI RESTITUIRE SOLTANTO 55 MILIONI DI EURO AGLI UTENTI




L'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha stabilito la restituzione agli utenti di 55 milioni di €, ovvero la quota calcolata relativa all’abolizione della remunerazione del capitale, nel periodo post referendum dal 21 luglio al 31 dicembre 2011.
Ribadiamo che tale cifra è decisamente sottostimata rispetto a quella che effettivamente andrebbe restituita dai gestori. Infatti, sono state in modo illegittimo sottratte diverse voci (oneri finanziari e fiscali; gli accantonamenti per la svalutazione crediti). Inoltre nella maggior parte dei casi la restituzione avverrà solo a favore delle utenze domestiche e non di quelle commerciali.

Da ciò si ricava che l'ammontare della legittima restituzione sarebbe dovuta essere circa il doppio rispetto a quanto indicato nel comunicato stampa dell'AEEG, ovvero intorno ai 100 milioni di € per i cinque mesi del 2011, quindi circa 20 milioni di € al mese.
Sottolineiamo, inoltre, come la restituzione da far tornare agli utenti non può che essere quella ingiustamente percepita da parte dei soggetti gestori a partire dal 21 Luglio 2011 fino ad oggi, visto che si è proseguito, senza soluzione di continuità, ad inserire in tariffa la voce della remunerazione del capitale in contraddizione con l'esito referendario sotto mentite spoglie.
Poiché i gestori avrebbero dovuto restituire circa 600 milioni di € dal 21 luglio 2011 ad oggi, comprendiamo la resistenza degli stessi ad attuare il referendum.
La sensibilità di AEEG alla corposità degli interessi dei soggetti gestori si inscrive nello stesso quadro in cui il TAR Lombardia ha rigettato il nostro ricorso contro il metodo tariffario.
Da parte nostra confermiamo che proseguiremo la mobilitazione e le campagne volte alla piena e reale attuazione dei referendum.