martedì 25 giugno 2013

Unendo le nostri mani.....con il sorriso

Monte Amiata 10-14/07, incontro nazionale di comitati e movimenti
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LA LEVA DI ARCHIMEDE
Sul Monte Amiata per rimetterci in comune: come costruire la nostra leva?

Dal 10 al 14 Luglio, intendiamo costruire un incontro  nazionale sul monte Amiata, un momento in cui confrontarsi tra differenti battaglie per la difesa del territorio e la riappropriazione dei beni comuni, un' occasione per costruire un processo collettivo di confronto, oltre che un appuntamento per sostenere la lotta territoriale in Amiata contro la geotermia.
  

La crisi è il pane quotidiano delle nostre giornate. Ma siamo di fronte ad una crisi o ad una nuova e più aggressiva fase di accumulazione della ricchezza nelle mani di pochi? Una nuova fase in cui questo Stato ed il blocco economico-politico dominante compiono costanti imposizioni nei confronti degli individui e delle comunità. Questo è  il nuovo assetto che governa le nostre vite basato su un saccheggio sistematico che produce costante erosione della ricchezza sociale e dei diritti conducendo alla precarietà e alla povertà, individuale e sociale. Un modello destinato ad aggredire i territori con sempre maggior violenza e ad utilizzare strumenti come le privatizzazioni e la finanziarizzazione per saccheggiare beni e servizi comuni. In Italia come in Grecia, Turchia, Brasile e via dicendo.

Su questi temi nel nostro paese si è aperto un importante fronte di resistenza, duraturo, radicato e radicale che, a sua volta, ha consentito di costruire  una prospettiva alternativa sulla gestione dei territori, i meccanismi partecipativi e gli strumenti di finanza, accompagnato anche da un ragionamento di indirizzo normativo. Le battaglie a difesa dei territori e dei beni comuni rappresentano uno dei più importanti ostacoli all'aggressione dei processi di  privatizzazione e finanziarizzazione.
Sono relazioni ed alleanze che si pongono su un piano avanzato, innovativo, passando dalla posizione di trincea ad un vero e proprio rilancio di alternative e di nuovi assetti economici e sociali.
Il referendum sull'acqua è stato vinto nel 2011 grazie alla capacità di costruire un'alleanza sociale dal basso che ha dettato una nuova agenda e imposto all'opinione pubblica il tema dei beni comuni, oggi scippato e vituperato dai partiti politici e non solo, ma non per questo svuotato di significato.

Un'agenda che ha al centro, in maniera ogni giorno più stringente, la questione della democrazia. Ovvero chi decide sul futuro dei nostri territori e delle nostre vite e come costruire nuovo modelli di organizzazione sociale ed economica che pongano al centro le comunità e la loro partecipazione diretta alle decisioni. Ma per aprire questo spazio politico è necessario trovare strategie comuni per contrastare la finanziarizzazion dei beni comuni, delle risorse naturali e dei territori e la rottura democratica che questo comporta, dettata dalle dinamiche di un nuovo e più aggressivo capitalismo improntato sulla speculazione sui beni collettivi necessari alla vita.

La proposta di quest'incontro nasce dalla necessità di condividere riflessioni, esperienze, prospettive e strategie con movimenti e comitati che oggi stanno lottando in questa prospettiva. Non intendiamo creare nessun nuovo contenitore, rete o movimento dei movimenti, né tanto meno offrire un'occasione elettorale a  nessuno. Quello che proponiamo è costruire un'opportunità per delineare nessi e punti in comune in cui riuscire ad individuare alcune azioni coordinate. Ci piacerebbe fare uno sforzo di astrazione dalle singole esperienze per fare un passo in avanti tutti/e insieme. Vorremmo costruire una leva collettiva per sollevarci da quelle imposizioni che schiacciano le nostre vite e i nostri territori ribaltando il profitto generato sulle nostre vite.

Un incontro nazionale che possa essere propulsore di un ragionamento, ma anche un sostegno concreto alle battaglie contro le bugie della green economy finanziarizzata, incarnate bene dalla geotermia sull'Amiata che produce morte, prosciuga uno dei bacini idrici più grandi d'Europa, garantisce  profitto all'ENEL e che inquina la democrazia nel territorio. Una vertenza emblematica in cui l'energia è il fulcro dello scontro tra due visioni: mercato contro diritti, merce contro bene comune.
Una storia simile a tante altre nei nostri territori.
Da qui intendiamo ripartire per difendere i beni comuni e riprenderci il futuro.

Tutti in tenda sul Monte Amiata!

Coordinamento SOS Geotermia - Forum Italiano Movimenti per l'Acqua - Rete StopENEL - Forum Contro le Grandi Opere Inutili e Imposte



#Fiascal compact

Acqua Pubblica... Ce lo chiede l'Europa!
Water_ITComunicato stampa

Il Commissario Europeo Michel Barnier si 
dichiara contrario alla privatizzazione
 del servizio idrico e firma una dichiarazione 
che va incontro all'Iniziativa dei Cittadini 
Europei (ICE) Right2Water.
L'ICE per l'acqua pubblica è stata sottoscritta da un 
milione e mezzo di cittadini in tutta Europa, anche 
in Italia grazie al lavoro del Forum italiano dei 
movimenti per l'acqua e della FpCgil.

Con una dichiarazione ufficiale diffusa il 21 giugno scorso, Barnier esclude 
l'acqua dalla direttiva sulle concessioni e rassicura i cittadini dell'Unione 
Europea:
 
“Capisco bene la preoccupazione che deriva da una privatizzazione dell'acqua
 contro la volontà dei cittadini, anche io reagirei allo stesso modo”.


Per l'ennesima volta viene smentita la litania dei fautori delle privatizzazioni, 
quel “ce lo chiede l'Europa” continuamente ripetuto per giustificare la 
cessione ai privati del servizio idrico, e  già sconfitto dal voto popolare nel 
referendum del 2011.
In Italia è intanto iniziato lo sprint finale per raggiungere l'obiettivo di
 firme per l'Iniziativa dei Cittadini Europei citata da Barnier, affiancando così 
anche il nostro paese agli undici che l'hanno già fatto, per raggiungere un 
risultato storico.
È possibile firmare online su www.acquapubblica.eu
Roma, 25 Giugno 2013.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

You are welcome......quando il tempo non passa mai.


 
Gentilissimo Comitato,
 
riguardo alle prossime convocazioni del “tavolo tecnico” si comunica che, come operato nel passato, le date delle stesse sono concordate con il sottoscritto, ed inviate in contemporanea a tutti i Componenti il tavolo. Nel limite del possibile le riunioni di cui trattasi vengono individuate con un congruo anticipo, ma risulta impossibile verificare a priori le disponibilità dei diversi componenti, anche in considerazione dei diversi impegni degli Amministratori/Componenti il tavolo medesimo.
Per quanto attiene alla “programmazione temporale dei prossimi incontri del tavolo”, essa non è al momento attuabile in quanto gli argomenti da inserire all’o.d.g. sono strettamente legati al complesso delle attività definite nelle riunioni stesse del tavolo.
Sulla possibilità dell’apertura al pubblico delle riunioni del tavolo, la natura appunto “tecnica” del medesimo non consente la possibilità al pubblico di partecipazione, anche solo in qualità di uditori, agli incontri dello stesso. E’ già peraltro nelle intenzioni dei Componenti il tavolo di prevedere in futuro riunioni aperte a tutti i portatori di interesse nel momento in cui saranno approntati documenti e/o proposte sui quali proporre il confronto.
Infine, relativamente ai contenuti dell’art. 8 – comma 9 – della L.R. 23/2011, è intenzione di sottoporre alla prossima riunione del Consiglio Locale di Atersir Piacenza una bozza di regolamento, alla luce di quanto già attuato dal Consiglio Locale di Bologna con deliberazione assunta nella riunione del 3 giugno u.s.”.
Cordialmente
 
Massimo Trespidi
 
Presidente Provincia

Traduzione:



lunedì 10 giugno 2013

Integrazione acqua e rifiuti perchè inquinare vuol dire meno acqua.


           Questa REALTA' non farà riflettere?


Speriamo che qualcuno si accorga di come i nostri rappresentanti  gestiscono l' acqua e i rifiuti.
 Raccolta differenziata, bene a Piacenza con il 55,4 per cento
Cala la produzione di rifiuti in Emilia-Romagna e continua ad aumentare la raccolta differenziata. Ma la città di Bologna «è sempre un problema», afferma Sabrina Freda, assessore regionale all'Ambiente, presentando il report annuale realizzato con Arpa sulla gestione dei rifiuti in regione (dati 2011). Si scopre così che la produzione di immondizia in Emilia-Romagna è diminuita l'anno scorso del 3,5% e del 5% nei primi sei mesi del 2012, mentre la raccolta differenziata è cresciuta del 2,5% rispetto al 2010, toccando il 53%. Bene anche Rimini (57,9%), Piacenza (55,4%), Ravenna (55,1%) e Modena (54,6%), mentre rimangono sotto la media regionale Forli'-Cesena (49,8%), Ferrara (47,2%) e, appunto, Bologna. Nel 2011 si e' diffuso molto il porta a porta, arrivato al 14% tra le varie modalita' di raccolta: il vero boom e' a Parma, dove il sistema di raccolta a domicilio arriva al 68%; molto piu' distanti Rimini (20%), Reggio Emilia (17%) e Piacenza (16%). Quasi al palo invece il porta a porta a Ferrara e Ravenna (1%) e Modena (2%), mentre a Bologna si attesta sul 7% e a Forli'-Cesena sul 6%.
(Fonte Dire)


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Recuperare il 50% dei rifiuti domestici entro il 2020. È l'obiettivo indicato nella direttiva sui rifiuti della Commissione Europea. Ed è stato già raggiunto, con molti anni di anticipo, da 5 paesi dell'area europea: Austria (63%), Germania (62%), Belgio (58%), Paesi Bassi (51%) e Svizzera (51%). Tra questi non c'è ancora l'Italia (35%).
                                      http://ec.europa.eu/environment/waste/framework/index.htm
      http://ec.europa.eu/environment/water/water-framework/pdf/CWD-2012-379_EN-Vol3_IT.pdf