venerdì 12 giugno 2015

Lettera di R.Petrella al Presidente della Repubblica


Sono passati 4 anni dai referendum del 12/13 giugno 2011 sull'ACQUA,
dove sul secondo quesito - quello che eliminava il profitto delle Spa sugli investimenti nei servizi idrici -
il SI ottenne quasi il 95,8% dei VOTI (26.130.637 voti su 27.277.276 di voti validi),
indicando chiaramente una precisa indicazione alle Istituzioni democratiche:
quella di approvare una legislazione che consentisse/aiutasse la
ripubblicizzazione nella gestione dei SERVIZI IDRICI,
tramite aziende totalmente pubbliche e controllate dai Comuni e dai cittadini
a livello territoriale ampio (possibilmente coincidente con i bacini idrici).
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Roma 10 giugno 2015
Presso la Sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio
si è svolto il CONVEGNO dal titolo
"L'acqua è un diritto umano"
organizzato dal Forum italiano dei Movimenti per l'acqua.
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Ha aperto l'iniziativa un saluto della Presidente della Camera, Laura Boldrini.
Sono intervenuti, tra gli altri, Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano,
Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camer
a.
Moderatore Maurizio Torrealta, giornalista.
VEDI VIDEO SU:
Laura Boldrini: https://www.youtube.com/watch?v=AOy8iGLLNPc (durata: 1 minuto e 45 secondi)
Alex Zanotelli: https://www.youtube.com/watch?v=7CJIuQjyfzs (durata: 1 minuto e 17 secondi)
http://www.agenziavista.it/34065_padre-alex-zanotelli-acqua-renzi-in-direzione-opposta-a-referendum-questo-mi-fa-male-01_17/
Video completohttps://www.youtube.com/watch?v=93WPz7SuMLc (2 ore e 52 minuti)
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http://www.acquabenecomune.org/notizie/nazionali/3053-12-13-6-4-compleanno-dell-acqua
4° compleanno dell'acqua
Il referendum per la ripubblicizzazione dell'acqua compie 4 anni!
Sono pass
ati 4 anni da quella grande mobilitazione popolare che portò 27 milioni di italiani a votare per l'acqua pubblica. Si tratta dell'ultimo successo in termini di affluenza la voto della nostra repubblica. Dal 12 e 13 giugno 2011 infatti, ogni volta che si vota si sente la solita filastrocca sulla disaffezione alla politica.
Il 12 e il 13 giugno non si festeggia solo il compleanno dei referendum ma anche il compleanno di una grande festa di democrazia in cui le italiane e gli italiani sono andati a votare non per un partito politico ma per l'acqua bene comune!
Tanto c'è ancora da farei governi BerlusconiMontiLetta e Renzi hanno fatto finta che quel referendum non ci sia mai stato: abbiamo ancora bisogno del vostro sostegno e del vostro supporto. 
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LO SCANDALO COSTITUZIONALE
Lettera aperta di Riccardo Petrella
al Presidente Sergio Mattarella
Gen­tile Signor Pre­si­dente On. Ser­gio Mat­ta­rella,
                                                                                                               il 12 e13 giu­gno del 2011, 27 milioni di cit­ta­dini hanno detto chia­ra­mente e con immenso entu­sia­smo (la demo­cra­zia può essere felice), «no al pro­fitto con l’acqua pota­bile», abro­gando la norma che sta­bi­liva la deter­mi­na­zione della tariffa per l’erogazione dell’acqua, con­tro la remu­ne­ra­zione del capi­tale inve­stito dal gestore.

Gli ita­liani hanno coe­ren­te­mente escluso che l’accesso al diritto umano all’acqua pota­bile e per l’igiene, rico­no­sciuto come tale dalla riso­lu­zione del 28 luglio 2010 dell’Assemblea Gene­rale dell’Onu, fosse fonte di lucro. E’ vero che i gruppi sociali domi­nanti del mondo del busi­ness e della poli­tica sono riu­sciti a ridurre l’acqua per la vita ad una merce, ma gli ita­liani hanno rotto la ten­denza e sono sem­pre più nume­rose le città in tutto il mondo che ripub­bli­ciz­zano i ser­vizi idrici o resi­stono alla mer­ci­fi­ca­zione della vita. E milioni di cit­ta­dini hanno detto «sì all’acqua pub­blica», abro­gando la norma che con­sen­tiva di affi­dare la gestione dei ser­vizi pub­blici locali di rile­vanza eco­no­mica a sog­getti scelti con­sen­tendo la gestione “in house” solo ove ricor­re­vano situa­zioni del tutto ecce­zio­nali, che non per­met­te­vano un effi­cace ed utile ricorso al mercato.

Gli ita­liani hanno, invece, affer­mato il diritto all’esistenza della gestione pub­blica dei ser­vizi pub­blici locali (non solo, quindi dell’acqua) e non a titolo ecce­zio­nale. Nel con­te­sto del refe­ren­dum e del dibat­tito plu­ri­de­cen­nale sull’acqua, l’opzione per la mol­te­pli­cità delle forme di gestione è stata una chiara e pos­sente affer­ma­zione della scelta degli ita­liani in favore della gestione pubblica.

Ebbene, sono pas­sati quat­tro anni interi, e gli esiti dei due refe­ren­dum sono rima­sti total­mente disat­tesi da parte delle isti­tu­zioni pub­bli­che dello Stato, governo e par­la­mento com­presi, e di tutta la classe poli­tica, eco­no­mica e sociale al potere. Non solo essi sono stati igno­rati ma i poteri diri­genti non hanno fatto altro nel corso di que­sti quat­tro anni che cer­care di adot­tare misure miranti a svuo­tare di senso e annul­lare de facto i risul­tati dei referendum.

A nulla sono valse le pro­te­ste, le mani­fe­sta­zioni, le peti­zioni degli ita­liani, le pres­sioni sul par­la­mento allo scopo di met­tere fine alloscan­dalo dell’illegittimità costi­tu­zio­nale nella quale si tro­vano le isti­tu­zioni pub­bli­che dello Stato a causa del loro rifiuto di rispet­tare i risul­tati dei refe­ren­dum. Anche il Suo pre­de­ces­sore, garante della Costi­tu­zione, non ha mai pro­nun­ciato una parola, non dico di sde­gno, ma di sem­plice monito rivolto alle isti­tu­zioni dello Stato affin­ché rispet­tas­sero e faces­sero rispet­tare le regole fis­sate dalla Costituzione.

Gen­tile Signor Pre­si­dente, oggi il com­pito di far rispet­tare la Costi­tu­zione incombe alla Sua per­sona.
Tocca a Lei essere il garante della Costi­tu­zione ita­lianacon­si­de­rata come una delle più belle costi­tu­zioni al mondo, ma sem­pre di più strac­ciata, vio­lata, rot­ta­mata. La prego, non lasci impu­nito ancora altri giorni, set­ti­mane e mesi il furto della nostra Costi­tu­zione rap­pre­sen­tato dal non rispetto della volontà di 27 milioni di Ita­liani. Non lasci raf­for­zarsi nell’animo degli ita­liani la disil­lu­sione demo­cra­tica e la sfi­du­cia nelle isti­tu­zioni dello Stato: a che serve la demo­cra­zia se poi quando votiamo lo Stato ed i diri­genti stessi non rispet­tano la volontà dei cit­ta­dini? Non lasci sva­nire la bella e ricca coscienza di 27 milioni di per­sone che hanno espresso con forza che il diritto umano alla vita pre­vale sulle pre­sunte esi­genze tecnico-finanziarie.

Non lasci riaf­fer­mare che il domi­nio del denaro e gli inte­ressi dei gruppi pri­vati e/o dei poteri pub­blici cor­rotti sia legge nel nostro Paese.
Il 12 e 13 giu­gno 2011 27 milioni di Ita­liani hanno votato per il diritto della ed alla vita.
Hanno cre­duto che l’acqua è UN BENE COMUNE essen­ziale ed inso­sti­tui­bile per la vita, hanno cre­duto nella respon­sa­bi­lità pub­blica col­let­tiva per garan­tire l’eguaglianza degli esseri umani rispetto al diritto alla vita. Hanno cre­duto nell’acqua come una delle fonti più belle e ric­che del vivere insieme, hanno cre­duto di più nella gioia del vivere che nell’arricchimento da pro­fitto, hanno dimo­strato fidu­cia nei Comuni e nelle isti­tu­zioni pub­bli­che, hanno cre­duto in un futuro per tutti. refe­ren­dum sull’acqua sono stati lapri­ma­vera ita­liana.
Un Suo inter­vento rida­rebbe luce e spe­ranza alla “primavera”.

Un grande gra­zie, con grande rispetto e fiducia.
Riccardo Petrella
PS. Ho osato scri­verLe da solo, aper­ta­mente. Mi per­doni per l’audacia. Essendo da più di venti anni impe­gnato atti­va­mente in Ita­lia ed altrove per l’acqua bene comune, l’acqua pub­blica, il diritto uni­ver­sale all’acqua e la par­te­ci­pa­zione dei cit­ta­dini al governo dei ser­vizi pub­blici locali, ho la pre­tesa di pen­sare che quanto espo­sto sia condiviso.

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